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Salvador

Guida Viaggia Veloce

Salvador

Salvador è una delle più antiche città del Brasile, essendo stata abitata già nel 1510, quando una nave francese naufragò al largo delle sue coste, dove i sopravvissuti fondarono poi un villaggio. Fu poi nel 1549 che la Corona portoghese, decidendo di colonizzare la nuova terra, fondò la città-fortezza di São Salvador da Bahia de Todos os Santos.

Secondo il censimento del 2010, oggi Salvador è la terza città più popolosa del Brasile ed è anche la seconda più ambita destinazione turistica in Brasile, seconda solo a Rio de Janeiro . Uno degli epiteti della capitale dello stato di Bahia è “Capitale della gioia”, data la fama internazionale che deriva dal suo carnevale e dalla gioia del suo popolo.

Gli elementi che spiegano il fascino che la città ha sui turisti (stranieri e brasiliani) sono un mix unico dato dal patrimonio culturale, storico e architettonico, la natura esuberante e la sua gente rilassata, completata da una cucina eccezionale e allo stesso tempo esotica.

Nessuna visita a Salvador può definirsi completa se non comprende luoghi come il Farol da Barra e il Pelourinho. Quest’ultimo è il principale simbolo della città ed è anche la sede di Olodum e Fundação Casa de Jorge Amado e della Chiesa di San Francisco.

Anche se è considerata una delle capitali culturali del paese, vista la profonda cultura contemporanea, Salvador non manca di attrarre il turista per quanto riguarda:

Splendide spiagge (sia quelle situate in città che a distanza);

– Salvador ha il più alto numero di naufragi registrati nel paese e per questo viene organizzata ogni anno la festa dei subacquei;

– Il patrimonio storico e culturale: ci sono più di 300 chiese, 11 forti e una serie di più di 800 case risalenti al periodo coloniale in città;

Diversità religiosa: il Candomblé di Bahia è famoso in tutto il mondo.

Anche gli appassionati di sport estremi potranno divertirsi, visto che si possono praticare discesa in corda doppia, skateboard e salto volo a vela, oltre a visitare le riserve naturali di Pituaçu e San Bartolomeo in Pirajá.

Salvador può essere visitata in qualsiasi periodo dell’anno, ma i periodi più trafficati sono le feste popolari, quando si può conoscere la forza delle tradizioni culturali e religiose della città.

Il festival più conosciuto e vivace della città è senza dubbio il Carnevale, che di solito si tiene nel mese di febbraio o marzo, ma comunque sette settimane prima di Pasqua. Il Carnevale di Salvador è molto caratteristico, con carri allegorici e il famoso trio elettrico-invenzione di Bahia, passando attraverso i vari circuiti della città, suonando diversi ritmi, tra ritmi di Bahia tipici, come ascia (miscela di frevo con Afoxé , ritmo africano). La festa qui dura sette giorni, ma Salvador è apprezzabile anche per i suoi carnevali fuori stagione.

A gennaio si tengono diverse ricorrenze:

– Pulizia delle scale della Chiesa di Nosso Senhor do Bonfim: 2° giovedi del mese di gennaio, quando un enorme corteo si reca in città nella chiesa di Conceição da Praia do Bonfim, per dirigersi verso la cima del Sacro Monte.

– Processione di Bom Jesus dos Navegantes: si svolge il 1° gennaio, con le barche che attraversano la Baia di Tutti i Santi che portano l’immagine del Buon Gesù, alla cappella del Buon Viaggio.

A febbraio c’è la festa in onore di Yemanja, la Regina del Mare del Fiume Rosso, dove devoti e persone di Candomblé o meno, fanno le loro offerte alla dea, gettandoli in mare.

Altre feste importanti nella cultura popolare sono il Festival di giugno, che si svolgono durante l’inverno. La più famosa è la Festa di San Giovanni, nella seconda metà di giugno. Il 2 luglio, per commemorare l’indipendenza di Bahia e avviene nel mese di settembre la festa di San Cosma e Damiano, quando i devoti si vestono di amaranto e distribuiscono dolci ai bambini.

COSA MANGIARE IN SALVADOR:

La cucina di Bahia rappresenta un delizioso esempio dell’influenza africana nella regione e alcuni ingredienti come l’olio di palma, il latte di cocco, pepe e coriandolo sono marchi delle prelibatezze di Bahia.

Da non perdere per nessuna ragione una prova dell’acarajé, composto da briciole di biscotti fritti in olio di palma e farcito con gamberi e vatapd, oltre che lo Stingray, uno stufato a base di pesce o crostacei. Per quanto riguarda i dolci, le caramelle al gusto cocco sono praticamente obbligatorie e vengono vendute nelle strade da donne che indossano costumi caratteristiche del Candomblé.

Il turista potrà sperimentare come meglio crede le specialità regionali, visti gli oltre duecento ristoranti, le duecento case di snack e almeno 130 bar.

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